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La musica italiana è stata tradizionalmente uno degli indicatori culturali dell’identità nazionale ed etnica italiana e occupa una posizione importante nella società e nella politica. L’innovazione musicale italiana, nella scala musicale, nell’armonia, nella notazione e nel teatro musicale, ha permesso lo sviluppo dell’opera, nel tardo XVI secolo, e gran parte della musica classica europea moderna, come la sinfonia, il concerto e la sonata, spaziando tra un ampio spettro di opere e musica strumentale classica e di musica popolare tratta sia da fonti locali che importate. La musica popolare italiana è una parte importante del patrimonio musicale del paese e comprende una vasta gamma di stili regionali, strumenti e danze. La musica classica strumentale e vocale è una parte iconica dell’identità italiana, che spazia dalla musica colta sperimentale e dalle fusioni internazionali alla musica sinfonica e all’opera. L’opera è parte integrante della cultura musicale italiana ed è diventata un importante segmento della musica popolare. Anche la canzone napoletana e la tradizione dei cantautori sono popolari stili nazionali che costituiscono una parte importante dell’industria musicale italiana, accanto a generi importati come il jazz, il rock e l’hip hop degli Stati Uniti. La prima musica popolare italiana è stata l’opera del XIX secolo. L’opera ha avuto un effetto duraturo sulla musica classica e popolare italiana. Le melodie d’opera si sono diffuse attraverso bande di ottoni e gruppi itineranti. Tra i suoi più importanti esponenti troviamo Giuseppe Verdi. La Canzone napoletana è una tradizione distinta che divenne parte della musica popolare nel XIX secolo ed è stata un’immagine iconica della musica italiana all’estero entro la fine del XX secolo. Gli stili importati sono diventati anche una parte importante della musica popolare italiana, a cominciare dal Café chantant francese negli anni ’90 e poi dall’arrivo del jazz americano negli anni ’10. Fino a quando il fascismo italiano divenne ufficialmente “allergico” alle influenze straniere verso la fine degli anni ’30, la musica e i musicisti di musica americana erano piuttosto popolari; Il grande jazzista Louis Armstrong girò l’Italia fino al 1935 con grande successo. Negli anni ’50 gli stili americani divennero più importanti, specialmente il rock. La tradizione dei cantautori ebbe un grande sviluppo alla fine degli anni ’60, mentre la scena rock italiana presto si diversificò in stili progressivi, punk, funk e folk. Tra i cantautori italiani più famosi ricordiamo Fabrizio De André, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Lucio Battisti, Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Adriano Celentano, Al Bano, Mina, Claudio Baglioni, Toto Cutugno… fino ad arrivare ai cantanti italiani famosi nell’attualità, come: Mahmood, Fabri Fibra, Salmo, Ultimo, Noemi, Laura Pausini, Elisa, Emma Marrone, Fedez, Achille Lauro, I Maneskin, Blanco…

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